Il Royalton era un fatiscente hotel nel centro della città di New York, costruito nel 1898.
Novant’anni dopo, Philippe Starck ha ridisegnato i suoi interni per una clientela giovane, globetrotter e attenta al design, annoiata dagli hotel a cinque stelle standard. Dall’esterno, c’era poco da suggerire all’hotel. All’interno, Starck si sbizzarrì, gli ospiti entravano in un lungo spazio, un tappeto blu reale con serpenti curiosi e un motivo di uccello che si estendeva lungo la sua lunghezza.
Un muro a pannelli di mogano sulla destra era punteggiato da lucidi punti luce a forma di corno, mentre a sinistra una zona salotto incassata era piena di mobili disegnati da Starck.
Qui, le gambe in acciaio affusolato di Starck e la combinazione di colori del bianco con riflessi arancione, verde e viola sfidavano l’insipido arredamento pratico tipico delle lobby degli hotel.
Una linea di grandi e rotonde colonne ha fornito il ritmo e la separazione dell’area lounge dalla passeggiata dell’ospite lungo il tappeto blu alla reception o agli ascensori (entrambi nascosti alla vista). Il corridoio rivestito di moquette blu funzionava quindi come una sorta di “passerella“.
Un altro punto culminante nascosto a destra dell’ingresso era una piccola area bar con una stanza circolare privata con un pavimento a scacchiera e pareti nere imbottite.
Anche i bagni erano insoliti, con la stanza degli uomini dotata di un lungo orinatoio a cascata e servizi di lavaggio delle mani in comune. Negli spazi privati delle camere degli ospiti, anche i mobili e gli accessori sono stati progettati da Starck in modo altrettanto idiosincratico.
La minuziosa attenzione ai dettagli di Starck includeva i corrimano a forma di serpente e la forma a corno ripetuta su maniglie, lampade e vasi. L’interno del Royalton era caratterizzato da giocosità e surrealismo, sebbene di un tipo misterioso e suggestivo piuttosto che del tutto bizzarro, e con un sottile senso di edonismo implicito dai ripetuti serpenti e corni.
Nel periodo di massimo splendore dei primi anni ’90, il Royalton era uno spazio importante che univa stilisti e modelle locali e globali, dirigenti di media e pubblicità, stelle del cinema e rockstar. La famigerata editor di Vogue, Anna Wintour, le star del cinema come Julia Roberts e Matt Dillon, e le rockstar dai Duran Duran a Madonna, erano di casa.
Per l’hotel, Strack disegno parecchi mobili tra i quali la Royalton Dormeuse, che fu subito prodotta in serie da Driade, che si afferma subito come icona.