La sedia Bigframe di Alberto Meda

II designer italiano Alberto Meda cominciò a interessarsi di design a seguito dell’incontro con Giulio Castelli della Kartell, nel 1973: poco dopo divenne responsabile della produzione presso Kartell, e da allora ha cominciato a mettere in pratica quella particolare fusione di design e discipline ingegneristiche che avrebbe caratterizzato tutto il suo lavoro.

L’attenzione di Meda è sempre stata rivolta in modo particolare agli aspetti tecnici e alla qualità dei materiali, il che equivale a un approccio di tutto rilievo al design, nel quale gli oggetti sono considerati inizialmente dall’interno, come se, nelle parole usate da Meda stesso, compito del design dovesse essere “liberare l’intelligenza contenuta nelle cose… in quanto ciascun oggetto e il materiale col quale è realizzato contengono già dentro di sé il proprio background culturale e tecnologico“.

Il suo motto è pertanto riassumibile nella formula “meno forme, più idee“.

La sedia Bigframe da questo punto di vista è tipica dell’ideologia di Meda, nell’uso di materiali d’avanguardia in modi che sorprendono, oltre a risultare strutturalmente adatti.

La Bigframe segue di poco la realizzazione della sua scultorea sedia Light-Light, che utilizzava una struttura interna a nido d’ape e una matrice di fibra di carbonio per creare qualcosa di molto robusto e al contempo molto leggero.

La Bigframe, invece, utilizza alluminio tubolare lucidato per il telaio e una maglia in poliestere per la seduta e lo schienale.

L’uso di tale maglia fornisce un elemento che apporta una considerevole comodità, solitamente mai raggiunta nei design di sedute non rivestite.

Con la sedia Bigframe Meda riesce invece nel creare il connubio perfetto tra raffinatezza ergonomica e coerenza estetica, a riprova del suo background di ingegnere.

La sedia esprime l’approccio del designer italiano a un uso innovativo di materiali e tecnologie contemporanee, come pure alla riduzione delle componenti: illustra inoltre il fascino avvertito da Alberto Meda per l’apparente paradosso di design essenziali, tecnicamente avanzati e ciò nondimeno di carattere organico.

A catalogo Alias, prezzo circa 450,00 euro.

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