Sebbene si tratti di un pezzo d’arredo decisamente pesante, la sedia Ghost di Cini Boeri e Tomu Katayanagi sembra leggera come l’aria.
Realizzata da un’unica lastra di vetro solido, si tratta di un design azzardato prodotto da una delle poche aziende italiane realmente innovatrici, la Fiam.
Vittorio Livi aveva fondato la Fiam nel 1973, ma l’azienda non si affermò che nel decennio successivo: grazie a un tavolo denominato Ragno produsse il primo mobile assoluto realizzato da un unico pezzo di vetro piegato.
Negli anni successivi perfezionò questa tecnica produttiva finché, nel 1987, Boeri e Katayanagi diedero all’innovazione tecnologica di Livi, lo spessore poetico che gli mancava.
Cini Boeri, designer e architetto milanese, aveva già sviluppato una serie di idee per Fiam quando Tomu Katayanagi, uno dei senior designer dell’azienda, suggerì una poltrona.
«Era contraria a ogni mio principio» ricorda oggi la designer italiana, «il vetro è freddo e da una sensazione di fragilità. Non garantisce il confort e una poltrona, al contrario, deve offrire calore, comodità e sicurezza».
Fu solo quando vide le magiche forme di carta di Katayanagi che divenne disponibile all’idea, e scoprì di desiderare di raccogliere la sfida, e provare a vedere se una cosa come una poltrona di vetro fosse infine realizzabile.
Con l’assistenza di Livi furono risolti i problemi tecnici, e la sedia è diventata da allora un’icona del design d’avanguardia.
Eccezionalmente, la sedia può accogliere fino a 150 kg di peso, anche se la lastra di cristallo è spessa solo 12 mm. Fiam produce tuttora sedie Ghost, scaldando larghi fogli di vetro in fornaci appositamente costruite prima di metterle in forma.
Numerosi designer, inclusi Philippe Starck, Vico Magistretti e Ron Arad, hanno collaborato con Fiam, ma pochi sono riusciti ad eguagliare l’impatto soprendente e surreale raggiunto da Boeri e Katayanagi con la loro sedia “fantasma“.
A catalogo Fiam, prezzo poco più di 4.000,00 euro.