La How High the Moon di Shiro Kuramata

Le generose proporzioni e la linea classica della poltrona How High the Moon (dal titolo di una celebre canzone di Ella Fitzgerald) paiono contraddire l’uso della scomoda maglia di metallo utilizzata per la sua realizzazione, un materiale di norma destinato all’industria.

Invece questa poltrona offre un comfort decisamente superiore alle aspettative, mentre il design conserva ancora la sua grande importanza di esempio di riflessione intellettuale e provocatoria.

Il design è squisitamente preciso nei dettagli, mentre le sue ampie dimensioni sono alleggerite dalla trasparenza del materiale.

La struttura di sottile maglia di acciaio è, per così dire un’eredità del forte background modernistico di Shiro Kuramata.

La maglia d’acciaio aveva fatto la sua comparsa in lavori precedenti di questo stesso designer, infatti, ma in un modo più bidimensionale e piatto.

Con il design delia poltrona How High The Moon, invece, Kuramata definì chiaramente gli elementi cruciali strutturali di seduta, schienale, braccioli e base.

Le qualità scultoree del design portano questa poltrona nel regno dell’arte pura: le superfici curve si bilanciano armoniosamente con quelle piane, e giocano con la rigidità implicita del materiale.

Per taluni aspetti, inoltre, anche i metodi di produzione rafforzano il concetto di lavoro artistico: anche se la materia prima utilizzata è a basso costo, la sua realizzazione e il design richiedono una serie di operazioni di grande precisione, di complessa applicazione e di laboriosa saldatura per plasmare questa maglia di metallo stampata e pressata, ricoperta da uno strato di rame o di nickel e tutto ciò’ naturalmente, la rende un design costoso.

Kuramata decise di non sostituire la produzione tecnica effettuata per mezzo di centinaia di saldature singole con una soluzione più comoda e pratica che avrebbe però potuto comprometterne la trasparenza e le delicate linee dl intersezione delle varie superfici.

Nel suo approccio a questo design, pertanto, il designer giapponese ha profondamento ponderato i dettagli e il senso complessivo di armonia, combinandoli con una straordinaria comprensione dei materiali e della forma, di rado riscontrati nel design di mobili.

Il suo approccio all’acrilico, al vetro e all’acciaio è stato talmente importante da influenzare una intera generazione di designer che ne hanno seguito le tracce.

Prodotta da Vitra, ora si può acquistare esclusivamente in aste online.

La How High the Moon in una ambientazione in villa a Miami

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