“Comperare blocchetti Post-it“: questo è il tipo di appunto che si trova in genere scribacchiato su un pezzo di carta che sul retro presenta una striscia di adesivo a bassa presa, ed affisso su una superficie non concepita per fungere da lavagna.
Originariamente pensato come segnalibro per il Libro dei Canti e degli Inni, il Post-it ha acquisito ormai uno status leggendario nella storia delle invenzioni, rievocato in una miriade di aneddoti e storielle immaginarie che ne celebrano la nascita in seguito a un momento di intuizione pura. In ogni caso, è il frutto dell’invenzione di due scienziati, della loro tenacia e della cultura innovativa dell’azienda per la quale lavoravano.
Per mettere in produzione nel 1980 l’ormai onnipresente foglietto giallo canarino, adesivo ma solo temporaneamente, utile oltre ogni dire e del quale non si può più fare a meno, occorsero alla versatile azienda 3M ben cinque anni di sperimentazione interna.
Nel 1968 il dottor Spencer Silver stava cercando un modo per migliorare i nastri adesivi.
Giunse così a formulare un nuovo adesivo forte abbastanza da aderire a qualsiasi superficie, ma che una volta rimosso non lasciava residui di colla.
I primi tentativi di trovare una valida applicazione per questo adesivo interessarono le superfici utilizzate come lavagnette per gli appunti e le bombolette di vernice spray.
L’applicazione più opportuna, il “prodotto di nicchia” tanto cercato, fu individuata da Art Fry, allora ricercatore addetto allo sviluppo di nuovi prodotti.
Egli ebbe infatti l’idea di utilizzarlo con i segnalibri di carta di recupero e di trasformarlo in quello che sarebbe diventato l’onnipresente blocchetto Post-it.
Poiché tuttavia il blocchetto era in diretta concorrenza con qualsiasi altro pezzo di carta di recupero a costo zero, era difficile sostenere la validità dell’investimento.
Nel 1977 alcune analisi di mercato portarono a scoprire che i consumatori non erano interessati a nulla del genere, ma Fry e il manager dello sviluppo prodotti Geoff Nicholson non si dettero per vinti.
Tramite un’intensa campagna promozionale interna e una strategia di distribuzione massiccia di campioni ai consumatori, nel 1980 il Post-it decollò e da allora il foglietto giallo adesivo è dilagato istantaneamente ovunque, negli uffici e nelle case.
La presenza del foglietto Post-it da allora ha interessato anche il mondo digitale non soltanto con un programma di appunti dedicato, ma passando perfino a indicare l’abitudine stessa di appendere foglietti di promemoria.
La vasta gamma di applicazioni e il significato culturale del Post-it da allora si è diffuso talmente che non soltanto testimonia la brillantezza e la nitidezza della sua invenzione e del suo design, ma anche tutto il potere delle cose più semplici che soddisfano le esigenze del comportamento umano.