Isao Hosoe non aveva alcuna intenzione di progettare un posacenere.
A quel tempo il designer giapponese stava sperimentando le possibilità della plastica modellata con una caratteristica forma a onda, ma quando si trovò a curvare il materiale, che formò un cerchio, capì che tra le mani si ritrovala un perfetto posacenere.
Il sorprendente frutto di quell’esperimento fu recepito dall’ex amministratore delegato della Kartell Giulio Castelli, che decise immediatarnente di metterlo in produzione.
Non sorprende che l’economico e divertente posacenere in plastica abbia sedotto proprio la famosa azienda di design italiana, nota per l’uso innovativo della plastica impiegata per realizzare oggetti e mobili audaci e allegri.
Il posacenere di Hosoe assecondava perfettamente questo stile domestico con la sua forma perfettamente rotonda e i suoi colori accesi.
Il sorprendente oggetto, disponibile in bianco, nero e rosso, sembra riecheggiare il naso di un pagliaccio o il punto finale di un punto esclamativo, e per quanto fosse nato per puro caso, la sua forma si rivelò essere altamente funzionale.
Il bordo ricurvo offre un punto ideale di appoggio per la sigaretta mentre la melanina il materiale impiegato, è incredibilmente duro e resistente, per cui i colori accesi non sbiadiscono e non si macchiano con la brace.
Il posacenere, esso stesso un prodotto della giocosa sperimentazione di plastiche differenti, è in grado soprattutto di trasformare il momento del fumo in una sorta di gioco.
A Hosoe, che non fumava (se non uno o due sigari all’anno)divertiva l’idea che il fumatore dovesse decidere dove spegnere la sigaretta su quella forma ondulata: sul lato maschile convesso o su quello femminile concavo.
La forma è infatti speculare, con bordi che offrono la scelta del lato da utilizzare.
L’oggetto è uscito di produzione nel 1996, ma ancora oggi alimenta un florido mercato per collezionisti.