Quando Steve McQueen si mise al volante della sua Porsche nel film Le Mans del 1971, indossando in maniera evidente il suo nuovo orologio da polso Heuer Monaco, fu come se un’icona ne creasse un’altra.
Questo orologio era stato progettato proprio per chi amava correre sui circuiti e il suo audace design aveva colpito Steve McQueen al punto da decretarne l’immortale status di accessorio più alla moda.
Le due immagini si identificarono a tal punto nell’immaginario collettivo che ancora oggi questo orologio da polso è spesso chiamato dai collezionisti Modello Steve McQueen, anche se il realtà egli non fu il primo pilota a indossare questo orologio cosi particolare.
Quell’onore era spettato infatti allo svizzero Jo Siffert che sulla propria tuta e sulla sua auto sfoggiava il logo “Heuer“, di fatto il primo sponsor delle gare di Formula Uno, che all’epoca non beneficiavano di sostegni pubblicitari esterni.
Purtroppo Siffert morì nel 1971 e Heuer vagliò quindi altre opportunità di farsi pubblicità: tra queste si presentò quella del circuito di Le Mans, e il suo successivo collegamento al film ne decretò il definitivo trionfo.
In realtà l’orologio da polso Monaco era ben più di un semplice ninnolo per personaggi famosi: era infatti il primo orologio cronografo con movimento automatico, un gioiellino che i produttori di orologi avevano cercato in ogni modo di realizzare per tutti gli anni Sessanta.
Tali erano state le pressioni per arrivare sul mercato che Heuer si era associata con le altre case svizzere di produzione di orologi quali Breitling, Buren e Dubois Depraz per sviluppare congiuntamente il micro-rotore dal movimento Chronomatic e sbaragliare così la concorrenza internazionale.
A parte le sue caratteristiche lancette arancioni su sfondo blu, il Monaco aveva l’ulteriore particolarità di essere il primo cronografo con cassa quadrata waterproof.
L’orologio fu tolto dal mercato nel 1978, ma tornò in vendita esattamente venti anni dopo con una forma solo minimamente modificata, con la corona della ricarica situata in corrispondenza delle ore 3 e non delle ore 9 come nel modello Steve McQueen.
Da allora in poi TAG Heuer (così denominata dopo essere confluita nel 1985 nel Gruppo TAG) ha inanellato tutta una serie di modifiche, la più ambiziosa delle quali ha portato alla realizzazione nel 2003 del Monaco 69, che in una stessa cassa double-face abbinava un orologio analogico a un cronografo digitale.
Pur essendo orologi molto massicci, l’azienda ne ha prodotto anche due versioni da donna nel 2004.
A catalogo TAG-Heuer.