La fruttiera Adal è un contenitore per frutta fresca finemente cesellato, anche se la sua funzione va ben oltre. Si tratta del prodotto duraturo di una visione molto personale e testimonia un percorso stilistico sincero che ha resistito fino ai nostri giorni.
La ciotola in PVC modellata a vuoto si sviluppò a partire da una serie di ricerche iniziate nel lontano 1960, che videro la progettazione di simili vassoi in metallo perforato.
Nel 1965 Mari cominciò a collaborare con Danese alla sperimentazione delle produzioni industriali basate su materiali “poveri“.
Nel 1968 apparve la fruttiera Adal, semplice, economica nelle forme e dalla funzione palese.
Rispetto a una fruttiera progettata in precedenza, questo nuovo design rendeva superfluo rifinire separatamente il bordo, invertendo la forma e controllando lo schema di perforazione iniziale.
Le attente ricerche di Mari sui materiali, le forme e la produzione presupponevano che il design potesse comunicare una più ampia agenda sociale.
Grazie a lunghe riflessioni volte a un fine preciso, ciascun dettaglio di design e di fabbricazione della fruttiera Adal puntava a promuovere una dignità universale utilizzando materiali più accessibili ed eliminando il ripetitivo lavoro richiesto invece dalla produzione di altri oggetti.
Il suo successo poggia sull’essere un design di qualità, bello e innovativo, e fornisce un commento imperituro sul dibattito allora molto acceso riguardo alla democratizzazione del design, infine risolto con l’ascesa della produzione in serie.
Nel 1997, dopo che Alessi aveva acquisito i diritti su vari design realizzati anni prima da Enzo Mari per Danese, la fruttiera Adal è stata rimessa in produzione con una lieve modifica soltanto, la realizzazione in polistirene modellato a caldo; la produzione terminò nel 2000.