L’orologio da tavolo Cifra 3 di Gino Valle

Quando l’azienda Solari chiese a Gino Valle di disegnare un orologio da tavolo, era già un’azienda di successo esperta nella fabbricazione di apparecchiature per la misurazione e di sistemi informativi.

In effetti ad aprire la strada ai display digitali fu proprio la tecnologia Solari, che sfruttava i rulli di palette serigrafate per i pannelli informativi automatizzati dei terminal.

Grazie a esse, le informazioni potevano essere aggiornate istantaneamente, viste e lette chiaramente da ogni angolatura.

La scelta di Valle come designer di questo progetto è interessante, perché Valle, fino a quel momento, si era occupato prevalentemente di architettura, mentre nel design di prodotti aveva al suo attivo soltanto pochi oggetti realizzati all’inizio del 1956 per Zanussi Rex.

La serie di elettrodomestici realizzata dall’Industrial Design Team creato da Valle non aveva uno stile particolare o altre qualità formali, ma solo caratteristiche comuni quanto a dimensioni e aspetto.

L’orologio da tavolo Cifra 3 funzionava collegato alla rete elettrica e consisteva di un semplice tubo di plastica colorata, la cui metà opaca conteneva il meccanismo, mentre quella trasparente permetteva di leggere l’ora.

Molti orologi erano fatti a forma di tubo e ciò dava una percezione immediata  di familiarità e confermava la correttezza della scelta formale di Valle.

La configurazione del tubo riflette anche il movimento del meccanismo dotato di palette che girano come le schede di uno schedario Rolodex, ma l’elemento che colpisce maggiormente in questo design è il sistema per impostare l’ora.

Sulla parte sinistra del tubo, premendo in su o in giù semplici inviti concavi per le dita, si cambiano i minuti e le ore.

Valle avrebbe potuto usare l’approccio più convenzionale dei tasti, ma il piacere e la soddisfazione di cambiare l’ora con una sola mano ruotando il controllo a forma di disco arricchiva il design.

La versione successiva, a batteria, aggiungeva un ulteriore tubo nella parte posteriore, ma poiché le proporzioni restavano quasi immutate, il design restava intatto e il fattore di libertà offerto dalla possibilità di spostare liberamente l’orologio costituiva un plus per la nuova generazione.

Valle sosteneva di non trarre una particolare soddisfazione dal design di prodotti, e il suo interesse, in effetti, svanì verso la metà degli anni Settanta. E un vero peccato che le cose siano andate così, perché il suo contributo al dialogo sul design industriale ebbe un potenziale altamente significativo.

A catalogo Solari Udine, viene proposto a circa 460,00 euro.

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