Nel 1957 il designer italiano Marco Zanuso cominciò una collaborazione con il designer tedesco Richard Sapper.
Uno dei loro primi e più famosi progetti fu una sedia in plastica non rinforzata per bambini, di piccole dimensioni e impilabile, prodotta per la Kartell nel 1964.
I designer avevano inizialmente pensato di utilizzare il laminato, ma rigettarono l’idea per questioni di sicurezza e perché la vernice si sarebbe graffiata facilmente.
Il design finale, con seduta scanalata in polietilene stampato a iniezione e gambe separate sagomate (sempre a iniezione) su piedini in gomma è, in effetti, il primo oggetto di grandi dimensioni mai prodotto con questo materiale.
I brevetti del polietilene erano scaduti alla metà degli anni Sessanta, riducendo quindi i costi del materiale. La sedia era leggera e allegra, prodotta in numerosi colori brillanti.
Era sufficientemente simile a un giocattolo da poterla inserire nella camera di un bambino, e sufficientemente pesante da essere stabile. I designer lavorarono fianco a fianco con la Kartell per creare gambe più grandi e offrire maggiore stabilità.
La sedia poteva essere impilata, ma anche unita lateralmente in modo da creare una struttura simile a una piramide. Fu uno dei primi design degli anni Sessanta a convincere l’opinione pubblica che la plastica era un materiale credibile e funzionale per la casa moderna, e fu meritatamente insignita di un prestigioso Compasso d’Oro.
La Kartell produsse questa sedia fino al 1979, anno in cui la produzione fu interrotta perché l’altezza media dei bambini era talmente cambiata nel corso degli anni da rendere antiquate le sue proporzioni originali.
La sedia impilabile per bambini rappresenta tuttavia il bisogno avvertito da Zanuso, nel corso di tutta la sua carriera, di sperimentare su un’ampia gamma di materiali, dal metallo curvato alle imbottiture generose, alla levigata plastica industriale.