La pentola Sarpaneva, una casseruola in ghisa nera rivestita di smalto bianco, è moderna e al contempo piacevole e familiare, con un design in parte mutuato dalle semplici forme
della tradizione popolare finlandese.
Queste radici storiche sono accentuate ulteriormente dal manico di legno removibile che serve a sollevarla dai fornelli e portarla in tavola.
Sarpaneva fu sempre fedele ai principi del Modernismo scandinavo che prediligevano non la macchina bensì l’essere umano, e credeva che un buon design venduto a prezzi ragionevoli potesse migliorare la qualità generale della vita.
La sua casseruola è un oggetto importante in quanto rappresenta un esempio di prodotto moderno ma non necessariamente nuovo, qualcosa di molto diverso da quanto asseriva, nel dibattito modernista, il Bauhaus.
Il suo design celebrava un modo di vita, piuttosto che aderire a un linguaggio di forme rigidamente industriali, ed era radicale nel concetto, non nello stile.
Con esso Sarpaneva anticipava un modo di mangiare più moderno, rilassato, in cui l’utensile impiegato per cucinare un piatto poteva essere utilizzato anche per servirlo, inaugurando così la stagione delle pentole da esibire in tavola.
Sarpaneva preferiva lavorare secondo modalità che rivelassero l’alta qualità della tradizione artigiana del suo paese, convinto che “se non sei un conoscitore delle tradizioni non puoi rinnovarle.”.
La casseruola era realizzata utilizzando tecniche tradizionali per la lavorazione della ghisa delle quali aveva esperienza diretta: in Finlandia il materiale era impiegato da secoli per realizzare utensili da cucina, senza contare che suo nonno era fabbro.
Per Sarpaneva il piacere tattile rivestiva un ruolo fondamentale nel processo progettuale: altrettanto importante era il suo interesse per il modo in cui le forme naturali potevano essere imitate dall’uomo negli oggetti che ci circondano, ed esplorò questi principi con numerosi materiali diversi, inclusi i tessuti, il vetro, la ceramica e il metallo.
La sua pentola in ghisa fu in origine prodotta dall’azienda Rosenlew & Co. e vinse molti premi, non ultimo quello della Triennale di Milano nel 1960.
Era così amata che pochi anni fa, è stata riprodotta in un francobollo come uno degli oggetti di culto del design finlandese, omaggio a cui ha fatto seguito la sua reintroduzione sul mercato da parte della Iittala nel 2003, un prezzo di circa 230,00 euro.