Il divano Marshmallow di George Nelson

Quando fece la sua comparsaper la prima volta nel 1956, la linea audace, le superfici facili da pulire e la struttura trasparente del Marshmallow non potevano creare un contrasto più forte ed evidente con gli ingombranti divani raccoglipolvere dalle pesanti imbottiture che all’epoca dominavano gran parte dei soggiorni.

Per la forma per certi versi simile a una cialdiera per waffel aperta, i suoi colori vivaci, il nome buffo (che indica una sorta di caramella gommosa) il Marshmallow sembrava già pronto a entrare nella futura era pop.

Le tonde palle colorate tenute assieme come in una struttura molecolare si ricollegano a un precedente design di George Nelson, l’orologio Ball (1947) di cui ho scritto qui, e all’appenditutto di Charles e Ray Eames (1953) di cui qui, la recensione.

Irving Harper designer presso la George Nelson Associates dal 1947 al 1963, lo progettò nel corso di un fine settimana, come ebbe a scrivere lui stesso.

Come agli Eames, anche a lui piaceva sfruttare le possibilità decorative delle immagini scientifiche e biomorfiche.

In maniera ironica, visto che lui e i suoi colleghi avevano lottato tanto strenuamente contro la stilizzazione dell’estetica promossa dall’era delle macchine, riconobbe che il crescente interesse postbellico verso il biomorfismo e l’organicismo aveva generato un nuovo stile “col quale occorre confrontarsi, ci piaccia o no“.

Era incuriosito dalle caratteristiche delle sagome e dall’assenza di peso, qualità sulle quali molto probabilmente stava riflettendo durante la progettazione del Marshmallow.

Il divano fu lanciato sul mercato come destinabile ad “atri e pubblici edifici“, e per uso domestico.

I cuscini potevano essere scambiati tra loro per creare un nuovo look o per uniformare i punti di usura, e la sua stessa struttura unitaria implicava che poteva essere ordinato in misure differenti e combinazioni di colori personalizzate, incidendo così sulla produzione, alquanto laboriosa, e sulla storia della sua fabbricazione, che fu sempre complessa.

A catalogo Vitra, prezzo 4.860,00 euro.

una curiosa ambientazione

 

in versione total black

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