Lo sgabello Butterfly di Sori Yanagi, costituito da due pezzi di legno multistrato dalla forma identica, collegati sotto la seduta da due sole viti, è semplicità allo stato puro.
Un tirante di collegamento in ottone funge da tensore, conferendo così stabilità allo sgabello.
Per la completezza del pezzo non serve aggiungere altro. Il nome deriva dal profilo dello sgabello, che ricorda una farfalla in volo. Lo sgabello Butterfly venne progettato in un momento di cruciale importanza della storia giapponese.
Nei primi anni Cinquanta, il Giappone stava rapidamente emergendo e affermandosi a livello industriale, dopo la pesante sconfitta subita nella seconda guerra mondiale.
Nel 1952, Yanagi fondò insieme ad altri designer la Japanese Industrial Design Association, per promuovere il ruolo dei disegnatori industriali: un chiaro segnale di rinnovata fiducia nello sviluppo della nazione.
Yanagi era venuto in contatto con il Modemismo europeo negli anni Quaranta, quando Charlotte Perriand fu invitata in Giappone a tenere seminari sul design e Yanagi, allora studente di francese, si era offerto di accompagnarla.
È probabile che questo incontro abbia influenzato il suo approccio alla progettazione di sedie, anche se Yanagi aveva un modo più naturalistico di elaborare le forme, rispetto allo stile modemo che caratterizzava il lavoro della Perriand.
Gli interni giapponesi avevano assunto fin dal 1860 circa un aspetto sempre più occidentalizzato e Yanagi non fu il primo a progettare mobili che nella forma rivelavano un carattere essenzialmente occidentale.
Il legno multistrato curvato era una innovazione tecnica messa a punto da disegnatori e produttori americani ed europei: le curve composte dei gusci sagomai di compensato che costituivano lo sgabello potevano essere considerate parte di una tendenza globale nella progettazione di mobili alla metà del XX secolo.
Sebbene però la forma snella ed elegante dello sgabello ricordi in maniera superficiale il design contemporaneo, modemista e riduttivo, tipico del mondo occidentale, essa deriva comunque da una sensibilità progettuale tutta giapponese.
Il profilo dello sgabello, oltre che delle ali di una farfalla, è una rievocazione della calligrafia giapponese, e ricorda anche la forma degli ingressi dei templi Shinto, noti come Torii.
A catalogo Vitra, prezzo poco più di 500,00 euro.