La poltrona Transat di Eileen Gray

Sebbene abitasse a Parigi, la designer irlandese Eileen Gray era molto interessata alle forme geometriche pure del movimento olandese De Stijl, quando alla metà degli anni Venti debuttò nell’architettura.

Formò un sodalizio con il critico di architettura Jean Badovici e progettò per sé una casa modernista, denominata E 1027, che si affacciava sul Mediterraneo, a Roquebrune, in Francia.

Fu per la sua casa che Eileen Gray progettò alcuni mobili e pezzi d’arredamento, tra i quali la Poltrona Transat.

In maniera alquanto opportuna per una casa situata sul bordo dell’acqua, la Transat gioca con le forme delle sedie da tolda di nave note in francese con il nome di sedie transatlantique, da cui il suo nome.

La poltrona rappresenta inoltre la particolare fusione dell’allora popolare stile Art Deco e del funzionalismo sposato dal Bauhaus e da De Stijl, con i quali Gray era venuta in contatto durante un’esposizione delle sue opere ad Amsterdam nel 1922.

Il funzionalismo è presente nella struttura squadrata, il cui legno laccato allude al tempo stesso anche all’Art Deco.

Gray aveva appreso la laccatura da Seizo Sugawara, del quale divenne apprendista a Parigi, e perfezionò in seguito tale tecnica, che cambia completamente la superficie del mobile conferendogli l’illusione di vari strati.

Di sicuro la priorità di Gray fu sempre il comfort, tanto che rimase sempre diffidente nei confronti di qualsiasi progetto che privilegiasse unicamente la forma. Il telaio della sua poltrona era smontabile e le sue parti di legno erano collegate da rifiniture di metallo cromato.

L’appoggiatesta era regolabile e il sedile reclinabile, abbassabile e sospeso alla struttura di legno laccato.

Per la Transat che andò nella E 1027, Gray utilizzò pelle e lacca nera, mentre nel suo negozio parigino, la Galerie Jean Désert, mise in vendita versioni di altri colori.

A quell’epoca le sue creazioni erano particolarmente costose, non concepite per la produzione in serie, e in origine ne furono realizzati solo dodici esemplari.

Due di questi furono realizzate su commissione speciale del Maharaja di Indore, e in quel caso si dovette utilizzare una colla particolare per assemblare le parti di legno delle poltrone, in modo tale che il prodotto finito potesse sopportare il forte calore del luogo al quale erano destinate.

Vi fu poi una copia autorizzata della Transat eseguita da Max Ott per il pittore Frank Stella.

La Transat venne brevettata nel 1930, ma soltanto nel 1986 riscosse attenzione internazionale grazie alle riproduzioni eseguite da Écart International, che segnarono un rinnovato interesse per il lavoro di Eileen Gray, subito incoraggiato in egual misura da critici e collezionisti.

A catalogo Écart International, prezzo 8.164,00 euro.

La poltrona Transat di Eileen Gray per Écart International

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