Questo sgabello si differenzia nettamente da altri mobili progettati da Florence Knoll.
La base lineare in metallo che sostiene una seduta semplice e geometrica è un formato consueto per i suoi design, costantemente volti a incorporare tecniche di produzione innovative, strutture minimali, una geometria stringata e semplici forme proporzionate con leggiadria.
La regola di design presente in tutti i suoi lavori assicurò la presenza di dettagli pienamente risolti e un equilibrio raffinato dei materiali, ciascuno utilizzato per il proprio potenziale.
Quel che invece è insolito in questo progetto è il carattere più vivace della linea ininterrotta, formata dal tubo in metallo curvato e smaltato che gioca con spazi positivi e negativi.
La forma finale ricorda le cordicelle di un tamburo o suggerisce il profilo di gambe ben piantate a terra. Queste allusioni non sono comuni nei mobili della Knoll, solitamente forti espressioni di un programma pianificato.
Di fatto la linea ininterrotta è estremamente funzionale, visto che un segmento continuo
si trasforma sia in piede sia in supporto per la seduta, ma la sensazione finale trasmessa
dal design è diversa da quella di altre sue creazioni più famose.
Il leggero sgabello impilabile fungeva anche da tavolino: la versatilità era una caratteristica usuale nei suoi mobili, sgabelli, tavoli e panche in particolare.
Progettato nel 1950, durante il matrimonio con Hans Knoll, la sua forma espressiva anticipa i mobili cosiddetti hairpin del decennio successivo.
Oggigiorno questa associazione a una particolare epoca colloca di diritto lo sgabello nel regno degli oggetti da collezione, soprattutto perché non è più in produzione.
Famosa per lo straordinario talento nella progettazione degli spazi e per l’incredibile abilità nel conferire nuova forma a interni complessi, la Knoll non si ritenne mai una disegnatrice di mobili.
Spiegò il suo impegno come una risposta alle esigenze create da un progetto specifico e da usi particolari, considerando i suoi mobili solo una parte di un più vasto programma architettonico.
Amava le sfide offerte dallo spazio, preferendo le idiosincrasie di edifici più vecchi e meno omogenei alla regolarità degli spazi modulari.
Grazie al suo talento e al suo occhio distaccato, Florence Knoll contribuì a ridefinire non solo lo spazio del moderno ufficio, mobili inclusi, ma anche la professione stessa del designer.