La predilezione delta scultore e designer hippo-americano Isamu Noguchi per il linguaggio del biomorfismo è particolarmente evidente net suo divano Freeform del 1946.
Come per le altre sue creazioni, il suo background di scultore impronta la forma fluida di questo mobile che pare quasi essere fatto da due grandi lastre di pietra, mantenendo tuttavia un’aria dinamica e leggera. II sottite cuscino e l’ottomana garantiscono comodità e ne rafforzano il look scultoreo.
Freeform e rivestito di lana e sostenuto da un telaio di legno di faggio con piedi in legno d’acero. In tutte le sue opere di design, Noguchi ha sempre saputo sposare le sue conoscenze sulla scultura contemporanea con una padronanza assoluta delle tecniche di produzione.
Ex assistente di Constantin Brancusi, ammiratore di Alexander Calder, Noguchi sfruttò tutte queste influenze nell’arco della sua carriera. Come scultore si interessò ai materiali e alle forme, e alla loro interazione con lo spazio.
Credeva che gli oggetti di tutti i giorni dovessero essere percepiti come sculture aventi un loro valore funzionale, oppure come “oggetti per il piacere di tutti“.
A ciò aggiunse la filosofia tipicamente giapponese secondo la quale non esiste distinzione tra le belle arti e le arti applicate, e si adoperò per colmare il divario esistente tra arte e artigianato in modo democratico e funzionale.
Per tutti gli anni Quaranta e Cinquanta disegnò tavoli e sedie per Herman Miller e Knoll, e l’insieme della sua produzione ha avuto un’enorme influenza sul linguaggio del design organico degli anni Cinquanta.
ll design del Freeform, radicalmente diverso da altre produzioni del periodo, fu riprodotto soltanto per pochi anni e in piccolo quantità da Herman Miller, così che i suoi pezzi originali sono considerati di gran pregio dai collezionisti.
In seguito Vitra – in collaborazione con la Fondazione Isamu Noguchi – ha rimesso in produzione il Freeform insieme ad altre creazioni dall’importante catalogo del designer giapponese.
A catalogo Vitra, prezzo 7.390,00 euro.