La poltrona 406 di Alvar Aalto

Viste di profilo, le leggere curve intrecciate del telaio e del sedile fanno della poltrona 406 uno dei design più limpidi ed eleganti di Aalto.

Da molti punti di vista la sedia 406 è simile alla 400 (di cui ho scritto qui), ma mentre la 400 testimonia la propria solidità attraverso una struttura più tozza, la qualità più in rilievo della 406 è la leggiadria.

La 406 fu il frutto di un lento processo di perfezionamento, essendo in effetti una variante della sedia Paimio (di cui ho scritto qui) del sedile in legno compensato ricurvo, creato originariamente per il Sanatorio di Paimio.

La 406 ne conserva il telaio a sbalzo tecnicamente innovativo, ma presenta una seduta fatta di striscie di robusto tessuto.

La versione finale della poltrona 406 era stata originariamente progettata per Villa Mairea, la casa della sua socia e mecenate Maire Gullichsen, ma non è chiaro se fu lei di chiedergli di sostituire il sedile di legno di compensato della Paimio con qualcosa di più morbido e confortevole.

E’ probabile che l’idea di utilizzare le strisce di tessuto robusto sia venuta alla moglie di Alvar Aalto, Aino, che le aveva già adoperate per una sedia a sdraio a sbalzo risposta per la prima volta alla Fiera Mondiale di Parigi nel 1937, e commercializzata col nome del marito.

Comunque sia andata l’uso estetico dell’intreccio di strisce di tessuto per la seduta era già piuttosto popolare nella Svezia degli anni Trenta, dove aveva iniziato a essere utilizzato da designer modernisti quali G.A. Berg e Bruno Mathsson.

Per questo designer era una soluzione economica e perfettamente soddisfacente dal punto di vista del materiale adoperato.

Per Aalto, invece, questo espediente presentava un ulteriore vantaggio, ovvero era poco ingombrante, evitava che il profilo della sedia passasse in secondo piano, e ne esaltava quanto più chiaramente possibile la struttura.

A catalogo Artek, il prezzo è di euro 1369,00.

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