La sedia Benita, successivamente ribattezzata Sant’Elia, per l’associazione con il nome diMussolini, progettata da Giuseppe Terragni appositamente per il suo edificio più celebrato, la Casa del Fascio di Como.
Dopo averla completata, con un’impronta moderna e l’uso di materiali innovativi, Terragni progettò ogni elemento dei suoi interni (dalle finestre alle porte, dai lampadari ai tavoli, dalle scrivanie alle mensole fino alle sedie) con la stessa vocazione alla sperimentazione di cui aveva dato prova per l’edificio nel suo complesso.
Consapevole di creare qualcosa di assolutamente nuovo e moderno, Terragni non era però soddisfatto dei materiali disponibili all’epoca in Italia, e pertanto progettò numerosi mobili e arredi con l’idea di svilupparli in un secondo tempo su scala industriale. Disegnò quindi una sedia a sbalzo e la chiamò Lariana.
Questa sedia ha un telaio unico, sinuoso, formato da acciaio tubolare che sostiene uno schienale e un sedile rivestiti di pelle o di legno stampato.
Per l’atmosfera formale della sala del Consiglio di amministrazione, trasformò la Lariana prolungandone il telaio, cosi da realizzare eleganti braccioli, e battezzò la sedia Benita.
Le varie curve di entrambe le strutture delle sedie conferiscono al sedile, allo schienale e al bracciolo una insolita e comoda flessibilità, aggiungendo un tocco forte e deciso che abbina sapientemente bellezza e funzione.
Pur essendo state create appositamente per la Casa del Fascio, le due sedie erano nella mente di Terragni dei prototipi, ed era previsto che sarebbero state prodotte in serie da Columbus, a Milano, che proprio a quel tempo cominciava a produrre mobili in acciaio tubolare.
Queste sedie però non furono mai prodotte in serie. Il loro design fu pressoché ignorato, forse perché erano collegate al regime fascista, fino agli anni Settanta, quando Zanotta ha deciso di inserire entrambe le versioni nella sua collezione di classici.
La Sant’Elia viene proposta ad un prezzo di 2397,00 euro ed è disponibile in diverse varianti.