La sedia Scagno di Giuseppe Terragni

Come spesso accadeva tra gli architetti prima che il design s’imponesse come un settore specifico, Giuseppe Terragni non considerò la progettazione della sedia Scagno distintamente dagli elementi, di design o architettonici, del suo capolavoro, la Casa del Fascio a Como: ciascuno di tali elementi era concepito non per coesistere, ma per formare un tutt’uno organico.

Sfortunatamente l’installazione della sedia Scagno non fu mai portata a termine, e rimase sulla carta in una serie di schizzi realizzati da Terragni in vari periodi della sua vita.

Ci vollero cica quattro decenni prima che la sedia fosse infine prodotta da Zanotta, nel 1971, in edizione numerate e limitate a qualche centinaio.

Nel 1983 fu avviata la produzione in serie, la sedia chiamata Follia è disponibile ancora oggi.

La breve vita di Giuseppe Terragni ebbe un impatto enorme sull’architettura, impatto visibile ancora oggi: fra i pionieri del Razionalismo fu tra i protagonisti della nascita del Modernismo italiano, di cui resta l’esponente più importante.

Diversamente dalle altre sedie progettate per la Casa del Fascio con struttura di acciaio tubolare e seduta imbottita, nel design della sedia Scagno su queste curve dolci prevalsero riferimenti diretti di tipo scultoreo e architettonico.

Fuori contesto la base laccata nera di legno di faggio non dice molto sulla sua funzione e colpisce per la forza con cui respinge ogni intenzione espressiva.

La seduta della sedia Scagno è costituita invece da un solido piano che si collega ad ogni angolo a quattro pilastri (o gambe) altrettanto imponenti.

Lo spazio occupato da questo cubo diventa così strutturale, sottolineando sia il volume sia il vuoto, e sposta lo sguardo di chi l’osserva tanto verso il basso tanto verso l’alto.

I sostegni che partono a sbalzo uniscono la seduta allo schienale e colpiscono sia per contrasto sia per struttura.

Disegnati originariamente in metallo con finitura cromata, ma realizzati in acciaio inossidabile 18/8, questi due sostegni sono a uno stesso tempo astratti e funzionali.

Lo schienale, modestamente curvato, sta sospeso in cima a ciascuno di questi archi semicircolari ed è l’unica evidenza della pur ovvia intenzione d’uso della sedia.

La Scagno è una testimonianza del perfezionismo di Terragni e del suo proficuo rifiuto dell’ortodossia. Giocando con l’assimetria, la rotazione e la sottrazione, è uno dei pochi esempi di un Modernismo esclusivamente italiano.

A catalogo Zanotta prezzo 1.900,00 euro.

 

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