Il vetro ha sempre occupato un posto di rilievo nella produzione della azienda italiana FontanaArte, specializzata in mobilie illuminazione, e niente lo dimostra meglio del tavolo di vetro Fontana di Pietro Chiesa, del 1932.
Quello stesso anno Giò Ponti e Luigi Fontana avevano fondato una loro divisione artistica nell’ambito della Luigi Fontana, e si erano associati con la Bottega di Pietro Chiesa.
All’epoca, Fontana era il leader nel settore del design del vetro e molta della sua fame si basava sulle sue vetrate colorate, visibili ancora oggi nel Duomo di Milano e nelle più grandi chiese del mondo.
Pietro Chiesa, direttore artistico della società, da sempre affascinato da questo materiale fluido, duttile e versatile, e dalle possibilità d’uso che offriva ai designer per l’arredo di interni, utilizzo diverse tecniche, fra le quali taglio, mola e affilatura, per disegnare una gamma di mobili, lampade e oggetti dei quali il vetro era l’elemento principale.
Il tavolo Fontana a stampo d’argilla è una delle sue prime creazioni, rivelatrice del costante desiderio di Chiesa di sperimentare le proprietà di questo materiale e trovare modalità di lavorazione del tutto innovative.
Esaminando esclusivamente da un punto di vista estetico, il tavolo di vetro arcuato è un oggetto di bellezza esemplare e discreta, che esibisce le sue proporzioni perfette grazie a una forma e a una linea luminosa, anche se la sua caratteristica che colpisce di più è l’essere realizzato con un pezzo unico e continuo di cristallo dello spessore di 15 mm.
Piegare un simile pezzo di cristallo era e rimane ancor oggi una straordinaria impresa ingegneristica e di produzione, particolarmente se si tiene conto che a questa serie di quattro tavoli appartenevano pezzi di 1,4 metri di lunghezza e di 70 centimetri di profondità.
Dal momento in cui fu presentato alla Fiera di Bari del 1934, dedicata espressamente alla casa, il tavolo Fontana si è imposto come elegante esempio di vetro minimalista, mai modificato nella sua forma originaria, e che non perderà mai la sua caratteristica di creazione senza tempo.