La sedia per Kiyotomo di Shiro Kuramata

Le creazioni poeticamente minimaliste di Shiro Kuramata furono strumentali a risollevare il profilo del design giapponese, e durante la seconda metà del XX secolo ne diventarono pietre miliari.

Una delle creazioni più eleganti e compiute del designer di Tokyo è il Kiyotomo Sushi bar, nella sua città nel quale troviamo questa sedia delicata e ciò nonostante funzionale, vero capolavoro che  trasforma la forma e il materiale in un esempio di starordinario lirismo.

La sedia per Kiyotomo era nata come pezzo da esposizione in una mostra di mobili organizzata all’Axis Gallery di Tokyo e all’Isetan Department Store di Shizuoka nel 1988.

La mostra era stata allestita per promuovere l’immagine di Shizuoka e in particolare per celebrare la sua forte tradizione di produzione ebanistica.

I più importanti designer erano stati invitati a creare dei mobili che dimostrassero tutte le potenzialità del legno, dando cosà nuovi incentivi alla produzione locale e alle industrie manifatturiere.

Prima di progettare la sedia per Kiyotomo, Kuramata si era fatto una reputazione con pezzi materialmente e formalmente innovativi e per nulla ortodossi, quali la sedia Glass del 1976 (di cui ho scritto qui) e la poltrona in maglia di acciaio How High The Moon del 1986 (di cui ho scritto qui);

ma all’inizio della sua carriera Kuramata aveva studiato nel Dipartimento di Lavorazione del Legno della Scuola Superiore di Arte Industriale di Tokyo, pertanto, in un certo senso, il design della Kiyotomo rappresenta una sorta di suo revival ideologico.

Il legno laccato della sedia è stato tagliato e realizzato con una precisione e una meticolosità minimalista che appartengono fortemente alla tradizione estetica giapponese, anche se la base in legno è abbinata a uno schienale cromato di acciaio tubolare che le conferisce un aspetto contemporaneo.

Benché la sedia per Kiyotomo sia nata come pezzo concettuale, poco alla volta si è evoluta in un prodotto pienamente funzionale grazie all’assistenza tecnica del produttore giapponese di mobili Furnicon.

Alla morte del designer, nel 1990, il Kiyotomo Sushi Bar di Tokio fu riaperto con il nome di Shiro, proprio in omaggio al designer.

All’epoca la sedia faceva ancora bella mostra di sé nel locale, e oggi è disponibile su richiesta.

 

 

 

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