La Poltrona Joe di De Pas, D’Urbino e Lomazzi

Da tantissimo tempo ho un taccuino nero ormai consunto,  dove segno le cose che mi piacciono, dalla musica da comprare agli oggetti di design da possedere.

Una sorta di hit-parade, ordinata per righe; ogni tanto cancello una riga lasciando intravedere quello che era scritto sotto.

Cancello una riga quando raggiungo il mio scopo oppure quando scopro che la cosa che avevo scritto sulla riga era solo frutto di una infatuazione momentanea e quindi non mi interessa più.

Tra le decine di cose che non ho ancora cancellato c’è la Poltrona Joe di Poltronova, anzi l’inchiostro con la quale l’ho scritta si è talmente sbiadito che ci sono passato sopra con nuovo inchiostro minimo un paio di volte.

Altro che infatuazione…è stato amore a prima vista, chissà che un giorno non coroni questa storia d’amore!!

L’hanno disegnata nel 1970 Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi, si proprio loro quelli dell’attaccapanni Schiangai di Zanotta.

E’ prodotta a partire dallo stesso anno da Poltronova storica ditta italiana di design.

La poltrona è uno dei più rilevanti oggetti di disegno industriale degli anni settanta nonché uno dei simboli del design italiano non razionalista; è stata esposta in diversi musei dedicati all’arte e al design, fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum e del MoMA di New York.

Una poltrona a forma di enorme guantone da baseball montata su invisibili ruote.

I designer, intendevano esprimere la loro ammirazione per uno dei più grandi miti dell’immaginario collettivo: il campione americano di baseball Joe Di Maggio (marito di Marylin Monroe).

Curioso il fatto secoindo il quale al momento del lancio per paura di dover corrispondere i diritti sull’uso del nome Joe Di Maggio, lo slogan fu cambinato in: Joe…di maggio, di giugno, di luglio…:-)

Poltrona Joe fa eco alla Pop art americana e riflette il clima culturale di fine anni Sessanta ed è espressione del desiderio di andare oltre le forme e i concetti propri della tradizione in nome della creatività.

L’aspetto giocoso del guantone inganna: si tratta di una poltrona ergonomica e sorprendentemente comoda, ideale per due persone.

Pregna di rimandi, allusiva, multifunzionale, la mano accoglie e protegge allo stesso tempo.

Unica.

 

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